Assicurazione mutuo casa, qual è la quota giusta da pagare

Assicurazione mutuo casa, qual è la quota giusta da pagare

La legge del 4 agosto 2017 (Ddl Concorrenza) ha sancito importanti indicazioni per ciò che riguarda le polizze a protezione del mutuo, definite Credit protection insurance (CPI), ossia contratti vita, danni, o che coprono più rischi insieme, finalizzati ad assicurare la corretta restituzione del prestito in caso di morte del titolare del finanziamento, di invalidità, di perdita del lavoro o di incidenti che mettano a repentaglio il reddito di chi paga il mutuo.

Attualmente la polizza sul mutuo della casa può arrivare ad incidere fino al 12% sull’importo erogato ma nel corso degli ultimi anni è aumentata la consapevolezza dei clienti su questo argomento, tanto che per molti, il costo dell’assicurazione è diventato uno dei parametri con cui scegliere la banca a cui affidare il proprio mutuo.

Assicurazione mutuo casa

ASSICURAZIONE MUTUO CASA – QUAL È LA QUOTA GIUSTA DA PAGARE PER UNA POLIZZA CPI?

Si va dal 2% dell’importo erogato per una semplice protezione vita, fino al 6-7% per un pacchetto di protezione completo.

Una percentuale compresa tra il 2,5% e il 6,5% del totale erogato è accettabile, considerando la formula del premio unico anticipato. Superata questa soglia, è preferibile invece valutare qualche preventivo in più.

 

Le polizze Cpi però, non sono tutte uguali perché oltre a tener conto dell’importo da pagare, vanno analizzati anche altri fattori. Per esempio una polizza sulla vita o contro l’inabilità riguarda di più chi ha eredi da tutelare. Un single invece potrebbe scegliere di adottare solo l’assicurazione contro la perdita del lavoro, (compresi i nuovi rapporti di lavoro introdotti dal Jobs act), che abbracci possibilmente l’intero arco del finanziamento, soprattutto nel caso in cui il mutuo abbia una lunga durata.

 

Esistono poi polizze di due tipi: collettive o individuali. In genere nel contratto, il contraente non è l’intestatario del mutuo ma il broker assicurativo a cui si appoggia la banca: il vantaggio in questo caso è che gli istituti bancari distribuiscono il rischio su più beneficiari, offrendo prodotti più vantaggiosi. In caso di morte ad esempio, il costo della polizza collettiva non cambia in base all’età dell’intestatario. In un accordo individuale, invece il premio salirebbe vertiginosamente con l’aumentare dell’età.

 

Ci sono poi delle postille che riguardano la Cpi da tenere in considerazione: per esempio, in caso di decesso, si è tutelati solo in caso di morte per infortunio o anche per malattia? O ancora: in caso di perdita del lavoro, la polizza copre solo 12 mensilità o arriva a coprire anche 36 mesi?

In una polizza sul mutuo della casa sono dunque due le componenti da considerare: il costo e cosa c’è nel pacchetto di garanzie proposto, in base alle esigenze di chi stipula il mutuo.

 

Ci sono poi casi specifichi che bisogna valutare volta per volta. Se per esempio moglie e marito sono entrambi intestatari del mutuo ma svolgono due lavori differenti, ad esempio il primo lavora per un ente pubblico mentre il secondo ha un impiego in un’azienda privata, è possibile associare il problema della perdita del lavoro solo al secondo e l’invalidità al primo.

Assicurazione mutuo casa

ASSICURAZIONE MUTUO CASA – COME PAGARE LA POLIZZA CPI

Le alternative sono due: c’è il premio unico anticipato, il più frequente, che prevede di pagare tutto subito, inserendo il costo della polizza all’interno dell’importo finanziato o il premio ricorrente, in cui il cliente paga ogni anno. Questa soluzione è più costosa diventa una scelta obbligata quando il rapporto tra mutuo e valore dell’immobile è già ai limiti, intorno all’80% e non esiste altro spazio per inserire il costo della polizza.

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ASSICURAZIONE MUTUO CASA – COSA STABILISCE LA LEGGE SULLA CONCORRENZA

La legge sulla concorrenza (n. 124, comma 135), approvata dal Parlamento il 4 agosto 2017, ha chiarito alcuni punti che consentono di dare maggiore trasparenza alle polizze stipulate sui mutui.

In base alla legge, il consumatore è libero di scegliere sul mercato l’assicurazione (vita o danni) che vuole e questa deve essere accettata dalla banca, purché il contratto rispetti una serie di contenuti minimi.

Inoltre, il Ddl sottolinea che sulle polizze CPI vale il diritto di recesso del cliente per sessanta giorni dal momento in cui viene stipulata l’assicurazione; a tal proposito la banca dovrà illustrare questa opzione al cliente, presentando una comunicazione separata dal resto della documentazione del contratto.

La banca inoltre deve informare il cliente su qual è il costo esatto dell’assicurazione, quant’è la provvigione percepita e l’ammontare della provvigione pagata dalla compagnia assicurativa all’intermediario, “in termini sia assoluti che percentuali sull’ammontare complessivo”.

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