Mai più affitti turistici in nero su AirBnb, arriva la cedolare secca del 21%
Finiti i tempi della cuccagna per chi affittava per brevi periodi una casa, senza pagare alcun tipo di tassa, raggirando facilmente i controlli.
In Parlamento è infatti in via di approvazione la legge che impedisce che questo meccanismo fuorilegge continui ad avere seguito. Ciò che verrà stabilito è che per norma, per gli appartamenti in affitto per una durata inferiore ad un mese, a versare le tasse dovrà essere l’agenzia o il portale web.
Da sempre per la tipologia di locazione breve, che riguarda in genere le case affittate a turisti nel periodo delle vacanze, non è necessaria la registrazione all’Agenzia delle Entrate. Invece resta obbligatoria la regola di versare le imposte.
La nuova norma, che sta seguendo l’iter di approvazione in Parlamento, abbraccia gli affitti di qualsiasi tipo. Compresi quelli in cui si offre un servizio simile a quello di un albergo, con tanto di fornitura di biancheria. Stessa storia vale anche per le sublocazioni o per i contratti a titolo oneroso conclusi dal comodatario che ceda a terzi il godimento dell’appartamento.
A partire da maggio 2017
Secondo la normativa oggetto di legge, con l’affitto transitorio viene messo nero su bianco che su questa tipologia di locazioni si dovrà pagare la cedolare secca del 21% per contratti stipulati a partire dal 1° maggio 2017.
Secondo la nuova disposizione, dunque, i canoni dei contratti di locazione firmati fino al 30 aprile 2017 debbano essere assoggettati all’Irpef, a svantaggio dei proprietari di casa che dovranno comunque comunicare all’agenzia delle Entrate quale di queste due opzioni scegliere (cedolare o Irpef).
Ma ciò che più di tutti stabilisce questa nuova normativa, è che gli intermediari immobiliari – quali agenzie o portali web (uno per tutti: AirBnb) – che portano a termine un contratto di affitto per la durata inferiore ad un mese, dovranno effettuare una ritenuta alla fonte del 21% sull’affitto versato dagli inquilini e inoltrare questa cifra all’Erario.
I proprietari di casa si troveranno dunque loro malgrado ad aver già versato le tasse. Chi contravverrà a questa legge rischierà una multa che va dai 200 ai 2.000 euro.
Ma cosa comporterà l’approvazione di questa legge?
Le agenzie immobiliari e i siti web dovranno studiare un meccanismo che permetta loro di versare le tasse all’Erario; dall’altro lato è molto probabile che gli affitti nelle località turistiche finora largamente in nero, subiranno un aumento per ammortizzare la cedolare, a discapito delle tasche di chi andrà in vacanza.