Vespa Piaggio: storia di uno scooter che ha fatto la storia
La Vespa Piaggio è la moto protagonista di uno dei film più romantici di tutti i tempi.
É il 1953 quando la pellicola di “Vacanze romane” esce nelle sale dei cinema italiani. Le immagini di Gregory Peck e Audrey Hepburn che girano stretti stretti in scooter in giro per la città di Roma scorrono sul grande schermo, fermando il tempo per sempre.
La Vespa, simbolo di libertà e spensieratezza, compare da oltre sessant’anni nella storia del cinema.
Appare nei film di Dino Risi e di Mario Monicelli, nella “Dolce vita” di Fellini e nei “Tartassati” di Steno con Totò e Aldo Fabrizi, fino ad arrivare agli anni ’80 con “Scarface” o alla recentissima “The interpreter”, pellicola in cui l’attrice Nicole Kidman si muove a bordo di una Vespa tutta gialla.
Storia della Vespa Piaggio
Il primo prototipo di questa moto prese il nome di “Paperino” e fu progettato a Biella dall’Ingegner Renzo Spolti, per ordine di Enrico Piaggio. L’obiettivo da centrare era quello di creare un prodotto a basso costo e di largo consumo che, nel periodo del secondo dopoguerra, puntasse sulla mobilità individuale. Di fronte a questo primo prototipo, Enrico Piaggio non si mostrò soddisfatto e affidò all’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio il compito di rivedere il progetto. D’Ascanio, che non amava le motociclette, piuttosto che intervenire sul “Paperino” decise di disegnare un veicolo totalmente nuovo, mettendo a frutto le sue conoscenze in campo aeronautico. A settembre del 1945 il prototipo “MP6” venne presentato al cospetto di Enrico Piaggio. L’imprenditore italiano associò da subito la parte centrale molto ampia dello scooter alla forma di una vespa, decretando così il nome di un mito.
All’epoca, tra le caratteristiche più innovative di questa moto, c’era la presenza di una carrozzeria che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con il vantaggio di non imbrattare più il guidatore. Nel 1945 il prezzo dello scooter era di 55.000 lire mentre la versione “lusso” venne venduta a 66.000 lire (quasi un anno di stipendio). Due anni più tardi debutta la seconda serie della Vespa 98 con 16.500 esemplari, presentando importanti migliorie rispetto al modello precedente, sia sul piano estetico che dal punto di vista tecnico-funzionale.
Ai tempi, per acquistare una Vespa 98, bisogna attendere anche otto mesi e, per questo motivo, nacque un fiorente mercato nero dove il tanto sospirato mezzo veniva venduto anche al doppio del prezzo di listino. Il successo della Vespa Piaggio è inarrestabile e prosegue tutt’oggi con le sue linee leggere, le prestazioni brillanti e la sua tecnologia all’avanguardia. Una moto mitica che continua a far innamorare intere generazioni.
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