Il futuro del mercato digitale è audio

In una realtà subissata di immagini, colori, filmati e foto emerge con sempre maggiore forza una nuova tendenza: far convergere l’intrattenimento, la formazione e l’informazione verso contenuti audio.

Tutto ha avuto inizio con la diffusione degli audiobook, prodotti che fino a qualche anno fa, in Italia, erano rivolti solo al mondo dei non vedenti. Oggi invece ascoltare un libro nella sua versione audio rappresenta un modo veloce ed efficace di leggere, una nuova modalità d’intrattenimento che aggiunge addirittura momenti di consumo dei contenuti per riempire parti della giornata in cui sarebbe impossibile fermarsi (quando si è alla guida, si fa sport o si svolgono le faccende domestiche).

E se fino a un paio di anni fa il fatturato legato a questo prodotto in Italia non superava il milione, oggi la portata dei guadagni è ben diversa. Basti pensare che nel nostro Paese, durante lo scorso lockdown, gli ascolti degli audiolibri sono addirittura triplicati. Merito di aziende come Audible e Storyteller ma non solo. È proprio la mentalità dei fruitori ad essere cambiata.

Oggi infatti “audio” non vuol dire solo audiobook e podcast ma anche social. L’intrattenimento trova una nuova strada in risposte alle esigenze degli utenti che desiderano fruire dei contenuti in modo chiaro, pratico e immediato. La voce dunque, sta diventando la nuova chiave per comunicare nell’era digitale, in una sorta di rivincita del suono rispetto alle immagini.

Nell’era della digitalizzazione, sommersi da video e App basati sulla visualizzazione come TikTok e Instagram, le menti dei naviganti cominciano ad annaspare, non tollerando più la mole di informazioni visive che quotidianamente le bombarda. La tendenza che sta prendendo sempre più piede è rinunciare a qualcosa, ottenendo comunque un contenuto che permetta all’utente di ottenere lo stesso servizio con il minimo sforzo cognitivo.

E non è tutto. L’aspetto video richiede all’utente di essere costantemente in ordine, pronto per apparire nel mondo social. E se invece la soluzione fosse limitare la socializzazione degli utenti su un piano audio, permettendo semplicemente alle persone di parlare?

Twitter e Clubhouse introducono le chat audio

A pensare che il futuro sia sonoro è Jack Dorsey, creatore di Twitter, uno dei social network più utilizzati al mondo. I primi passi della piattaforma verso l’audio sono stati compiuti quest’anno, con gli utenti in grado di inviare tweet audio di 140 secondi. (Questa funzione è in fase di test nell’app Twitter per iOS).

Ma Twitter non è l’unico caso che testimonia il convergere dei social verso il sonoro. Parliamo ad esempio di Clubhouse, una chat room virtuale solo audio in cui le persone possono ascoltare gli altri discutere in merito a un argomento e decidere se partecipare o meno alla conversazione.

Non ci sono foto e non ci sono video. L’utente non deve ostentare la propria immagine, non deve mostrare per forza interesse. Può essere sé stesso e scegliere se intervenire dicendo la propria, in una sorta di podcast interattivo.

Fondato nell’aprile 2020, in piena pandemia, Clubhouse – al momento disponibile solo per iOS – conta già migliaia di iscritti e investimenti da milioni di euro perché replica in modo semplice ed efficace l’atmosfera di una festa virtuale. Ci sono varie stanze e ciascun partecipante è libero di scegliere in tempo reale di cosa chiacchierare e con chi farlo. Lo scambio di messaggi vocali crea così un nuovo modo per comunicare senza però dover rivelare nulla di sé, tranne la propria voce.

Ma a rendere allettante questo nuovo social è anche l’aspetto dell’esclusività: si entra solo su invito. Una volta riusciti a ottenere la possibilità di poter entrare in una chat virtuale, gli utenti si trovano di fronte a stanze diverse. Un algoritmo infatti, decide quali chat room mostrare sulla base di interessi o amicizie.

Perché i contenuti audio rappresentano il futuro

L’audio è uno dei mezzi più semplici per condividere contenuti di qualsiasi tipologia, utili o divertenti. I vocali hanno inoltre la caratteristica di occupare uno spazio ridotto rispetto ai video e di avere una maggior compatibilità con i vari device. La voce è uno strumento che permette a ciascun utente di descrivere un prodotto o servizio o semplicemente di raccontare una storia. Perché l’audio, come la musica, ha il potere di essere coinvolgente.

Un altro segnale che testimonia come il futuro della comunicazione online sia audio, è l’investimento crescente in sviluppo e innovazione che i colossi della tecnologia stanno convogliando in questo ambito. Parliamo a questo proposito di giganti come Apple, Amazon e Google con i loro assistenti virtuali Siri, Alexa e Google Home.

In questo caso i contenuti audio non sono soltanto un mezzo di comunicazione imprescindibile, ma emergono come protagonisti indiscussi nel processo di interazione online e quindi di scelta, anche nel settore degli acquisti.

I messaggi vocali e i contenuti audio rispondono perfettamente alle nuove esigenze degli utenti che chiedono immediatezza, facilità, efficienza e la possibilità di instaurare relazioni dirette con gli altri, utilizzando semplicemente il suono della propria voce.